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Lo Spread

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Oggi parleremo di una parolina che tanto è rimbalzata sui giornali, in televisione e sulla bocca dei giornalisti negli ultimi mesi e che probabilmente, si farà ancora sentire.

LO SPREAD.

Lo spread ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico delle discussioni nel 2011, quando Berlusconi dovette dare le dimissioni e aprire le porte al governo tecnico di Monti. In quel momento LO SPREAD era oltre quota 500 punti.

Ma che significa avere lo spread a 100, a 200, a 300…. che cosa vuol dire questo maledetto numerino che aumenta o diminuisce e tanto influenza la tranquillità dei nostri investimenti!?

Immaginate di avere un bel termometro, di quelli a mercurio per misurare la febbre e, invece che la classica scalettatura che parte dai 35 gradi e arriva fino ai 42, su questo termometro avete una scalettatura che parte dai 100 punti e arriva fino ai 600.

Dai 100 fino ai 200, diciamo che possa corrispondere al valore di febbre che va dai 35 fino ai 37 gradi. Dai 200 in su cominciamo ad essere caldini, ad aver bisogno della copertina, ad avvertire qualche brividino. Ai 250 abbiamo 37,5.

Se il nostro spread va a 300, non c’è nulla da fare, bisogna stare a casa, con 38 di febbre solo le donne sono in grado di connettere. Qualsiasi uomo è ridotto a uno straccetto.

350…38,5.

400 febbre a 39, siamo letteralmente KO, brividi, dolori in tutto il corpo, straparliamo e non connettiamo. Se poi il febbrone sale a 500 punti di spread la situazione è davvero critica, con 40 di febbre non riusciamo nemmeno a parlare e salendo salendo, siamo da pronto soccorso diretto. A 600 punti di spread la situazione è grave e siamo in pericolo di vita!

Paragonare lo spread a un termometro, è il modo migliore per capirne la funzione! E’ il termometro del nostro debito. Più alto è lo spread più il nostro debito ha la febbre.

Perché?

 

Perché lo spread indica quanto l’Italia deve pagare di più di interessi, sul proprio debito.

Già proprio così. Se i mercati rilevano che in Italia c’è una crisi e c’è il pericolo che il debito non venga ripagato, lo spread aumenta ossia aumentano gli interessi che l’Italia deve pagare sul proprio debito, affossando così ancora di più l’Italia stessa, strozzata dai propri stessi debiti.

Ecco perché la febbre alta, non è sostenibile.

 

Ma cosa vuol dire che l’Italia deve pagare più interessi sul proprio debito?

L’Italia chiede soldi in prestito ai cittadini e agli investitori di tutto il mondo, per mezzo dei titoli di stato. Ossia lo stato raccoglie i soldi, li restituisce dopo qualche anno e nel frattempo paga gli interessi. Lo spread è la differenza di interessi in più che l’Italia deve pagare sul proprio titolo di stato con durata 10 anni (BTP) in confronto al titolo di stato tedesco di uguale durata (BUND).

Uno spread di 350 punti, corrisponde ad una differenza di interessi pagati in più dall’Italia pari al 3,5%.

Per questo motivo quando lo spread si spinge in territorio febbre alta, considerando l’enorme quantità di debito pubblico italiano, il nostro stesso debito diventa insostenibile: genera interessi troppo alti da pagare, conducendo lo stato verso il default, cioè l’incapacità di rimborsare il suo debito.

 

Ecco perché nei momenti di crisi parte la comunicazione 24 ore su 24 dello spread a reti unificate! Perché rischiamo di saltare per aria!

E come mettere al riparo i propri risparmi dalla febbre alta?

Beh…lo sapete. Eccomi qua!

Massimiliano Picchioni

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