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Ho due idoli incrollabili.
Due personaggi che dall’infanzia e poi durante l’adolescenza, mi hanno seguito, accompagnato e divertito. Sono per me due fedi incrollabili.
Paperino e Ugo Fantozzi.
Ma come possono essere idoli, due personaggi così diversi e così… perdenti?

Paperino a bordo della mitica 313, squattrinato per l’eternità, con una fidanzata odiosa, con tre nipoti da mantenere, uno zio ricchissimo che lo sfrutta e con una sfortuna… fantozziana appunto.

Ugo Fantozzi a bordo della mitica Topolino sgangherata, perennemente sovrastata dalla nuvoletta degli impiegati, con una moglie brutta, ma bellissima in confronto alla figlia, un lavoro assolutamente alienante, una vita senza soddisfazioni e una sfortuna… che neanche Paperino.

Ma come possono ergersi a idoli, due personaggi così?
Bè semplice. Ho sempre creduto fermamente che il divertimento esista solo in quanto esiste la fatica.

Non voglio scendere in elucubrazioni che risalgono ai temi della creazione ma, tutto il nostro essere funziona così. Paperino c’è perché c’è Zio Paperone. Fantozzi ha sempre un capo che lo comanda. Maschio, femmina. Sopra, sotto. Destra, sinistra. Pari, dispari. Positivo, negativo. Zero o uno. Divertente, noioso. Caldo, freddo. Ricco o povero. E tutto il nostro vivere è condotto su questo sistema binario. Tanto che se uno è ricco, ha il terrore di diventare povero. Se uno è povero, ha la bramosia di diventare ricco. E se uno è benestante… tranquilli si definirà ricco o povero a seconda delle occasioni e delle relazioni che ha.

La terza via in verità, per ora, non esiste. Per questo il divertimento esiste solo in quanto esiste la fatica e il duro lavoro. Se l’intera vita fosse divertimento… la chiameremmo noia.
E sarete d’accordo con me che tanto più duro e lungo è stato il periodo di lavoro, tanto il divertimento quando sopraggiunge è spassoso, oltre che meritato.
Per questo Paperino e Ugo Fantozzi sono i mie idoli.
Perché sono il vero contraltare di due supereroi talmente improbabili e rari nelle loro apparizioni, da essere assolutamente imbattibili e inarrestabili.
Quale malvivente era in grado di fermare Paperino, quando notte tempo si trasformava nell’eroe mascherato Paperinik!?
Nessuno! Il tempo di cambiarsi d’abito e la postura triste e perdente del povero palmato, diventava un atteggiamento fiero e a testa alta del dominatore notturno di Paperopoli.

Fantastico!

E ancora. Prendete il buon ragionier Fantozzi, deriso, sbeffeggiato e insultato da chiunque nel quartiere come sul posto di lavoro. Tornate con la mente alla mitica partita di biliardo nella villa del capo ufficio, mentre le risatine dei colleghi leccapiedi compiacenti, portano la povera Pina a vergognarsi così tanto del marito, da versare lacrime amare… quale super eroe è mai stato così potente da spostare il proprio superiore, tirare un colpo a otto sponde, abbattere tutti i birilli e sconfiggere senza alcun segno di sottomissione il proprio capo ufficio, nel silenzio totale di tutti i leccapiedi!?
Quando poi urla… “prendo la vecchia!” e scappa con la madre del capoufficio in spalla… beh… apoteosi!
Altro che Superman… questo è un Super Eroe!

Ma non ho scritto questo articolo, dopo avervi parlato dei Conti della Serva o della Disruption, solo per parlarvi di Paperino e Ugo Fantozzi.
È che sono vicino molto vicino a tutti i Paperini e gli Ugo Fantozzi italiani, in questo momento.
E li esorto ad indossare il costume nero che li trasformi in Paperinik.
Li esorto ad alzarsi e gridare “questo film è una cagata pazzesca!“… perché è il momento di farlo.

Cari Paperini siete spaesati. Siete nella situazione per cui vi hanno fatto credere fino ad oggi che c’erano istituzioni serie, inattaccabili, guidate da persone competenti ed oneste che potevano consigliarvi su come meglio investire i vostri soldi.

E mentre firmavate di aver preso visione delle 250 pagine di note informative dell’obbligazione nella quale riversavate i risparmi di una vita, due caseggiati più in là Zio Paperone, anzi una serie di Zio Paperone, allegramente sguazzava nelle monete, guadagnando milionate di euro di oneri intrinsechi che non avrebbe guadagnato, se solo vi avessero fatto firmare un pur più remunerativo (per Paperino) e meno rischioso (sempre per Paperino), semplice titolo di stato.

Ahimè… ora i nodi vengono al pettine.
Zio Paperone è attaccato all’ultimo sacco di monete e non lo vuole mollare!
Mentre il ragionier Filini tenta di avvantaggiare il capo ufficio barando sui punti da segnare!
Ahimè… chi salverà Paperino e Ugo Fantozzi da questa combriccola di politicanti e banchieri di ogni livello, che vogliono continuare a essere Zio Paperone e il Capo Ufficio?

Gennaio 2016

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